Ostraka!

Se hai scelto questo itinerario, sono due le possibili ragioni: ti ha incuriosito la parola ostraka oppure ne conosci già il significato e vuoi saperne di più.

Immagina di essere a scuola. L’insegnante ti chiede di fare un disegno. Prendi un foglio di «brutta»… Cancelli, strappi, butti via e ricominci… fino a che il tuo disegno non ti soddisfa!

Solo allora, finalmente, lo ricopi in «bella».

Ora immagina di essere un operaio di 3.000 anni fa. Devi decorare le pareti delle tombe. Non puoi sbagliare! I tuoi disegni devono essere precisi, nelle figure, nelle proporzioni e nei colori.

Ma i pittori egizi avevano la possibilità di esercitarsi come facciamo noi? Come facevano senza carta e senza gomma? Per le loro “prove” utilizzavano proprio gli ostraka (una parola greca che significa conchiglie ma che veniva usata anche per indicare frammenti di pietra o cocci di vasi).

Ma ricorda! Gli ostraka erano anche usati per scrivere e non solo per disegnare! Gli archeologi hanno trovato anche tantissime lettere o racconti, testi magici e amministrativi!

Di frammenti di pietra e di cocci, l’Egitto era pieno zeppo… Ecco pronto un materiale «gratis» da usare come foglio di riciclo ma… di 3.000 anni fa!

VEDIAMO QUALCHE ESEMPIO

Gatto frontale | Kids & Family Museo Egizio Torino

NON SI BUTTA VIA NIENTE!

In questo ostrakon (singolare di ostraka!) vediamo su un lato il disegno di un babbuino seduto. Sempre sullo stesso lato, ma in basso, vediamo il disegno di una regina.

Sull’altra faccia dell’ostrakon, vediamo invece un cobra sacro (a cui manca la testa) e il potente occhio Udjat. L’altro lato ancora è invece pieno zeppo di scritte! Hai notato le doppie linee rosse e nere? Ebbene, con il rosso si tracciava il disegno preparatorio e, in nero, quello definitivo. Questo frammento di pietra è stato usato in tutte le sue parti, per esercizi di disegno e appunti! Proprio vero che non si buttano via nemmeno le pietre!

Gatto | Kids & Family Museo Egizio Torino

SCHERZI EGIZI…

Un ostrakon poteva essere utilizzato anche per puro divertimento. Caricature, vignette, scene nelle quali gli animali prendono il posto degli umani… Qui, ad esempio, vediamo una bizzarra scenetta. Un gatto che imbandisce una tavola e un topolino nero che annusa un fiore di loto. Chissà se questo disegno è stato fatto da un papà per far sorridere i suoi bambini, oppure no! Prova ad immaginare perché è stato realizzato!

PREGHIERE A PORTATA DI MANO

Molti ostraka venivano utilizzati dai fedeli per scrivere rivolte alle loro divinità. In questo ostrakon è possibile leggere la dedica alla potente dea Meretseger (Colei che ama il silenzio) scritta da un certo signor Amenkhau. Avrà sicuramente commesso qualcosa di grosso per volersi far perdonare dalla temibile dea cobra!!

ESERCIZI DI… STILE!

Su questo magnifico ostrakon, il pittore ha dato prova di una incredibile abilità tecnica. Questa danzatrice è disegnata nella posizione del ponte, con una cascata di riccioli neri che ricadono sul pavimento e un leggero pareo riccamente decorato come unico indumento. Se vuoi sapere come prosegue la coreografia di questa splendida ragazza di 3000 anni fa…clicca qui.