Icona dei gialla | Kids & Family Museo Egizio Torino

Siamo dei!

Se hai una passione incredibile per la mitologia, qui c’è da divertirsi. Come forse saprai, quello degli Egizi è un mondo affollatissimo di divinità! Ogni aspetto della vita, dal rapporto con la natura ai sentimenti, dal lavoro all’amore, dalla giustizia alla morte, era governato da un dio o da una dea.

Avrai già sentito parlare degli dei più «famosi» come Osiride, Horus o Anubi e forse saresti addirittura in grado di riconoscerli anche solo da una immagine.

Però, ci sono divinità meno conosciute ma altrettanto interessanti e spesso bizzarre

Proviamo a scoprirne qualcuna insieme!

Bastet e Sekhmet | Kids & Family Museo Egizio Torino

Bastet e Sekhmet

Chi possiede un gatto non può fare a meno di pensare, osservandolo attentamente, che sia un leone in miniatura… ed è proprio qui che inizia la storia di Bastet, la dea gatta.

Certamente saprai che gli Egizi consideravano i gatti animali sacri, al punto tale che a Bastet vennero dedicati enormi templi. Il più grande finora conosciuto è il Bubasteion di Saqqara.

La storia del culto di Bastet è antichissima e accompagnò la civiltà egizia dalla sua nascita alla sua scomparsa.

In origine, Bastet possedeva le caratteristiche tipiche di una leonessa: fiera, potente, agile, dolce con i suoi cuccioli ma temibile e aggressiva con i nemici.

La Bastet mite, affettuosa, protettiva, amante della casa, è «l’altra faccia» di Sekhmet, la dea leonessa vendicativa e assetata di sangue.

Sono entrambe figlie del sole; ma se una scalda… l’altra brucia!

Ecco cosa rendeva questi animali così affascinanti al punto da essere venerati come divinità. Ricorda che in ciascun gatto, dorme una piccola Sehkmet

Fai attenzione a non svegliarla.

Gatto frontale | Kids & Family Museo Egizio Torino
Gatto | Kids & Family Museo Egizio Torino

Bes

Basta un primo sguardo per capire che Bes è molto diverso da tutti gli dei egizi a cui siamo abituati, no?

Tutto nudo, con una chioma leonina, gli occhi grandi, la barba incolta, le braccia muscolose, le gambe corte e tozze, la lingua lunga (non è raro vederlo mentre ci fa una linguaccia), era capace di spaventare anche gli spiriti maligni.

Con una sua statuetta in casa, tutte le famiglie egizie potevano dormire sonni tranquilli.

Era proprio il suo aspetto a tenere lontani dalle case, e soprattutto dai bambini, demoni e creature malvagie. Bes amava pazzamente la musica e la danza e non perdeva occasione per suonare e ballare indossando la sua corona di piume di struzzo.

Bes | Kids & Family Museo Egizio Torino
Gatto | Kids & Family Museo Egizio Torino

Tauret

Osserva bene questa strana creatura: un ippopotamo, ben dritto in piedi sulle zampe posteriori…

La schiena però sembra quella di un coccodrillo e le zampe assomigliano a quelle di un leone.

Insomma, immagina di prendere tre fra gli animali più pericolosi dell’Egitto e… dai una frullatina.

Ecco la ricetta per far nascere Tauret.

Il suo nome significa «La grande». Ma se la guardi ancora più attentamente, ti accorgerai che è un ippopotamo femmina.

Anche Tauret, come Bes, era una divinità «casalinga» particolarmente amata dalle mamme, perché sempre pronta a difendere e sfamare i suoi cuccioli… esattamente come avviene in natura!

Ti auguriamo di non avere mai a che fare con una mamma ippopotamo che bada ai suoi piccoli.

In caso contrario, il consiglio è: scappa!

Tauret | Kids & Family Museo Egizio Torino

Ptah

Ecco Ptah , una delle divinità più antiche dell’Egitto.

Osservalo attentamente per capire qualcosa in più.

Nessuna parte del suo corpo ricorda un animale, ma, esattamente come Osiride, il suo corpo è avvolto dalle bende; porta la barba finta come quella dei faraoni e una semplice cuffia liscia (simile a quella che si usa in piscina).

Impugna tre scettri potentissimi: il Uas, con in cima la testa di un animale; lo Djed, che rappresenta la colonna vertebrale di Osiride e in ciascuna mano stringe un Ankh, simbolo della vita.

Alcune antichissime leggende narrano che sia stato proprio lui a creare l’intero universo usando «solo» la parola. Ptah è dunque il dio della creazione ed è per questa ragione che era amato e venerato specialmente dalle persone che dovevano realizzare qualcosa dal nulla, e cioè dagli artigiani e dagli architetti.

Ptah | Kids & Family Museo Egizio Torino
Gatto | Kids & Family Museo Egizio Torino

Meretseger

Hai notato qualcosa di strano? Ebbene sì, si tratta proprio di un cobra con la testa di una donna.

Meretseger era una dea molto temuta. Tutti sapevano che il suo morso poteva rendere ciechi o avvelenare chi aveva compiuto un crimine.

Meretseger era la dea che proteggeva la porzione di deserto intorno al piccolo villaggio di Deir el-Medina, nel quale vivevano gli operai che lavoravano alla costruzione delle tombe monumentali dei re e delle regine. 

Pensando alle caratteristiche della zona sulla quale vegliava, si comprende ancora meglio il significato del suo nome: «Colei che ama il silenzio». Nel deserto non era (e non è) raro incontrare serpenti velenosissimi; quindi, trasformare un serpente in una divinità da pregare, poteva essere un grande vantaggio!

Meretseger | Kids & Family Museo Egizio Torino